Archivio di Settembre 2009


NOTA DI SERVIZIO:
LA VOSTRA VOCE.
Ricevo via Facebook questo messaggio.
A cui, io, risponderò in privato.
Voi invece vorrei che commentaste, in massa. Ci conto, grazie:
CIAO…TI VOLEVO PORRE QUALCHE DOMANDA…VOI, SOLITAMENTE, COME RISPONDETE ALLA DOMANDA DI UNA BIMBA VIOLENTATA CHE VI CHIEDE CHE SENSO ABBIA TUTTO QUELLO CHE HA PASSATO? E CHE SENSO POSSA AVERE LA SUA VITA? E ANCORA, FIN QUANDO DOVRA’ SOPPORTARE LO SCHIFO, IL SENSO DI ESSERE UN NULA E DI ESSERE SOLO STATA SFRUTTATA PER SODDISFARE LE VOGLIE DI QUALCHE MALATO?…….
Mi è sembrato doveroso farlo dopo che nei giorni scorsi, a mio modesto parere, si è nuovamente infangata la memoria di Tommy. Con udienze a dir poco irrispettose. E ritardi e rinvii che solo l’insulsa legge italiana può permettere che accadano.


Una udienza in cui Alessi ha accusato Conserva di aver partecipato al sequestro, di fatto sconfessando quanto aveva detto in primo grado, dove aveva sempre cercato di tenere la donna lontana dalle accuse. Anche ieri la difesa aveva chiesto di avere le trascrizioni per poterle studiare, ma la Corte d’Assise d’Appello non l’aveva ritenuto necessario. «Rinunciamo alla difesa – ha detto Eduardo Rotondi – perchè non siamo in grado di difendere al meglio Antonella Conserva fino a che non ci sarà consentito di leggere le trascrizioni. Siamo davanti ad una doppia chiamata di correità, che ha modificato tutto il quadro. In fondo si tratta di 30 anni (cui è stata condannata la donna in proimo grado, ndr) e 10 giorni si potevano concedere. È una decisione sofferta, ma che viene da chi fa questo mestiere con passione». «Abbiamo lavorato per un anno per rovesciare il vecchio impianto, ora ci troviamo davanti ad uno completamente nuovo, che non possiamo nemmeno leggere», ha aggiunto il criminologo Carmelo Lavorino, parte del collegio difensivo uscente. Gli avvocati, prima di annunciare il ritiro, avevano anche protestato con la corte perchè, a loro dire, ieri la madre di Tommy, Paola Pellinghelli (anche oggi in aula come gli imputati) era stata sentita proferire ingiurie contro la Conserva. La corte, presidente Aldo Ranieri, ha nominato un avvocato di ufficio, Roberta Marconi, che ha chiesto i termini a difesa. L’udienza è stata aggiornata al 28 ottobre per la discussione, entro il 5 saranno depositate le trascrizioni. Duro il commento del pg e delle parti civili all’abbandono dei difensori della Conserva. Il procuratore generale di Bologna Alberto Candi, ravvisando nell’operato del collegio difensivo uscente di Antonella Conserva un «comportamento di palese ostruzionismo», ha chiesto la sospensione dei termini massimi della custodia cautelare per l’imputata.
Secondo il pg infatti il collegio difensivo ha rimesso il suo mandato «solo per procastinare i tempi di questo processo». Una richiesta, la sua, motivata ai sensi dell’articolo 304 del codice di procedura penale (‘sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelarè), cui si è opposto il nuovo difensore di Conserva, avv. Roberta Marconi, secondo cui i colleghi hanno lasciato la difesa «non per volontà di procrastinare il processo» ma per «motivi tecnici».
Un’opposizione cui si è associata anche Laura Ferraboschi, legale di Mario Alessi, l’altro imputato del processo in Corte d’assise d’appello per il rapimento e la morte di Tommaso Onofri (il 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo, Parma) condannato all’ergastolo in primo grado. «Anche noi avevamo chiesto di poter avere la trascrizione dell’udienza di ieri» ha detto Ferraboschi, secondo cui «questa è una situazione che si è creata per scrupolo della difesa, non per volontà di abbandono».
Duri invece gli avvocati che tutelano gli interessi della famiglia Onofri-Pellinghelli. «La pensiamo come il pg – ha detto Giorgia Donata Cappelluto, accanto all’altro legale, avv. Stefano Catellani – la nostra impressione è quella di una evidente manovra ostruzionistica volta ad ottenere la decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare». Tempi che, hanno ricordato, sono di quattro anni dall’arresto, il 1 aprile 2006. La Corte d’assise d’appello di Bologna (presidente Aldo Ranieri) si è riservata sulla decisione in merito alla sospensione, e ha fissato per le 14 del 28 ottobre la ripresa della discussione. Fonte Gazzetta di Parma.
Ennesimo squallido teatrino quello consumato ieri in Tribunale, con le bestie Alessi e Conserva, libere pure di parlare. Difeso il sig. Alessi con i soldi di noi contribuenti, dato che non va dimenticato, gode pure del patrocinio gratuito dello Stato italiano.
Quella che segue la relazione sulla giornata ripresa dalla Gazzetta di Parma. Altro stamani non mi va di aggiungere.
Dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio la sentenza……
p.s. giusto per attirarmi qualche critica: sono sempre stato contrario alla pena di morte. Davanti a questa coppia, ho cambiato idea! A meno che non ci garantiscano che dal carcere usciranno, entrambi, solo quando saranno morti.
<<Alessi in aula: "La Conserva sapeva del sequestro da dicembre". E poi: "Meritiamo l’ergastolo">>
Per la prima volta si è sottoposto alle domande delle parti, Mario Alessi, il muratore siciliano condannato in primo grado all’ergastolo per il sequestro e l’omicidio del piccolo Tommaso Onofri. Davanti ai giudici della Corte di assise d’appello di Bologna, davanti ai quali si svolge il processo di secondo grado, ha risposto per tre ore alle domande e poi ha fatto una dichiarazione spontanea di oltre un’ora, ripercorrendo le fasi del sequestro e dell’omicidio del piccolo e coinvolgendo pesantemente la sua ex compagna Antonella Conserva, in primo grado condannata a trent’anni e anche lei imputata in appello. Quando ha raccontato per due volte le fasi dell’omicidio, attribuendo tutta la colpa («prima mi disse che era soffocato, poi lo vidi che lo colpiva con una vanghetta») a Salvatore Raimondi, già condannato in appello a 20 anni con l’abbreviato, Paola Pellinghelli, la madre del piccolo Tommy, ha lasciato l’aula visibilmente turbata.
Dopo che Tommy era stato ucciso da Raimondi – secondo Alessi – quest’ultimo chiamò la Conserva che andò loro incontro con l’auto. Secondo il racconto di Alessi la donna era al corrente del progetto del sequestro dal dicembre precedente. Tra l’altro, sempre secondo il racconto, sarebbe stata lei a confezionare con il tessuto elasticizzato di un paio di pantaloni i passamontagna per il sequestro. E secondo Alessi, la Conserva con il fratello, dopo la morte del piccolo, avrebbero scritto una lettera per chiedere ugualmente il riscatto: «Io però, quando la scoprii la bruciai», ha spiegato. «Avevo giurato su mio figlio che non avrei coinvolto la Conserva – ha detto Alessi – un sacerdote in carcere mi ha spiegato che i giuramenti su presupposti falsi non hanno valore, così ho deciso di disattendere il giuramento».
I legali della Conserva hanno preannunciato dichiarazioni di risposta della loro assistita alla ripresa pomeridiana del processo. E infatti nel pomeriggio i due si sono scambiati ripetute accuse. "Ci meritiamo l’ergastolo. – ha detto ancora Alessi – Non per l’uccisione del bimbo, perchè su questo mi sento la coscienza a posto, ma per quello che abbiamo fatto".
NOTA: Chissà come fanno, ma hanno sempre la coscienza a posto. Tutti loro, pedofili, supporter degli stessi, assassini, terroristi, hanno sempre la coscienza a posto……ovvio, la colpa è sempre degli altri….
Che palle con queste notizie. Lo sanno tutti che gli abusi non esistono, che 4 abusi su 5 sono inventati (e di conseguenza tre di questi bimbi sono nati da una relazione d’amore e non da uno stupro) e che le vittime si inventano tutto. Ma bastaaaaaaa parliamo di cose più serie, più vere, mica di qualcuno che si è inventato una brutta storia per fare i soldi e rovinare dei poveri innocenti.
"Australiano accusato stupro figlia per 30 anni, nati 4 bimbi."
Lo riferiscono i media locali. L’uomo, la cui identità non è stata svelata, aveva iniziato ad abusare della ragazza quando lei aveva 11 anni, scrive il quotidiano Herald-Sun, aggiungendo che la giovane ha avuto quattro figli dal padre, tutti nati con handicap. Uno di loro è morto. "Ovviamente, qualsiasi crimine di questo tipo è scioccante e lo trovo personalmente ripugnante", ha detto il premier dello stato di Victoria John Brumby. La polizia non ha voluto fare commenti sui dettagli del caso. Secondo i media, l’uomo è stato incriminato a febbraio dopo che la sua presunta vittima è andata alla polizia di Morwell, a sudest di Melbourne. L’uomo, sulla sessantina, ha negato di aver abusato sessualmente della figlia, ma è stato accusato dalla polizia dopo che il test di Dna ha provato che era il padre dei bambini, scrive l’Herald Sun. La donna e i tre figli sopravvissuti sono stati portati in un luogo sicuro, ha aggiunto la radio di stato. L’uomo andrà in tribunale a novembre e dovrà fronteggiare 13 capi di accusa, inclusi cinque di incesto, cinque di stupro, due di aggressione a una ragazza sotto i 16 anni e uno di aggressione semplice.