Archivio di Febbraio 2010
Pedofilo recidivo, cerca la preda durante la sfilata di carnevale

Quando ci metteremo in testa che i pedofili sono esseri malvagi e pericolosi, per l’intero ciclo della loro esistenza, forse avremo quella svolta culturale che farà in modo che nessuno di loro posso mai più avere terreno fertile in cui muoversi.
Giorni così te li ricordi per tutta la vita. Li porti nel cuore e da lì non li togli più…..
Per fortuna la zona era presidiata, per motivi di sicurezza, dai carabinieri che l’hanno inseguito ed arrestato.
Rignano Flaminio: la mia opinione sulla lettera delle maestre

LETTURA DEL TESTO.
Le maestre di Rignano accusano:"Burocrati grigi e politici iene"
A sostenerlo sono le maestre della scuola dell’infanzia di Rignano Flaminio ‘Olga Rovere’, colleghe delle tre maestre rinviate a giudizio nel processo sui presunti abusi nei confronti di alcuni bambini. "Stamattina alzarsi dal letto è stato difficile – dicono – Come ogni lunedì dobbiamo recarci al nostro posto di lavoro, la scuola dell’infanzia ‘Olga Rovere’ di Rignano Flaminio. Dobbiamo accudire i nostri piccoli allievi, li dobbiamo educare, proteggere dai pericoli dell’ambiente e da quelli che vengono dai comportamenti sbagliati come l’egoismo e la prevaricazione. Dobbiamo aiutarli a compiere i primi passi nel mondo e nella società, vivere assieme a loro la gioia delle cose e del mondo. Ma stamattina non ce la facciamo".
"Venerdì il gup di Tivoli ha accolto le richieste dei suoi colleghi gip e pm e ha rinviato a giudizio le nostre colleghe Marisa, Silvana e Patrizia, il marito di Patrizia e la bidella Cristina – proseguono – Ci sentiamo rinviate a giudizio anche noi. E in fondo lo siamo da 4 anni, perchè è quattro anni che spieghiamo a tutti, di continuo, che la scuola dell’Infanzia di Rignano Flaminio non ha ospitato nessuna banda di orchi, che nessun bambino è stato mai portato lontano dalla scuola o sottoposto a quelle violenze così ripugnanti che non riusciamo nemmeno a dirle. Che cose mostruose come quelle è semplicemente impossibile che accadano in una scuola". "E un minuto dopo, ancora scosse e amareggiate dalle accuse e dalla diffidenza della gente a cui negli anni, con entusiasmo, abbiamo dato un insostituibile servizio educativo, un minuto dopo eccoci lì a continuare il nostro lavoro, a prenderci cura dei piccoli, a nascondere la nostra tristezza e il dolore dietro un sorriso e un abbraccio. Ma oggi è più difficile che prima – continuano – Da sempre il nostro lavoro è al servizio dello Stato. Nel nome della Costituzione della Repubblica e dei principi di uguaglianza e fratellanza tra gli uomini di qualunque età, razza, sesso o religione noi posiamo i primi mattoni per costruire gli uomini e le donne di domani, affinchè questi siano persone serene, consapevoli, civili, positive, capaci". Ma lo Stato dove era venerdì 12 febbraio? Certo non era a Tivoli, non era in quell’aula di tribunale dove dei grigi burocrati decretavano il proseguimento di un calvario assurdo per le nostre colleghe, per noi insegnanti di Rignano, per tutta la comunità che da 4 anni aspetta dallo Stato che si scriva la parola fine su questa brutta storia, in modo da poter provare a ripartire, a ricostruire – dicono le maestre – O forse c’era? Forse lo Stato era rappresentato da quei burocrati che per 4 anni sono andati alla caccia delle streghe, spendendo milioni di euro di soldi pubblici in consulenze affidate a persone di fiducia? Che hanno sentito i bambini di Rignano dire 20 cose ma ne hanno ascoltato solo una, solo quella che in qualche modo potesse sostenere l’assurdo castello accusatorio che hanno costruito con la sabbia e che è stato spazzato via dall’onda delle sentenze del Tribunale del riesame e della Corte di Cassazione? che si turano le orecchie quando i bambini di Rignano dicono che a scuola stavano bene e che vogliono bene alle loro maestre?".
"Cos’è questa follia? Perchè lo Stato non è con noi, non ci aiuta? Perchè lascia che degli pseudo-dottori millantino abilità diagnostiche che non sono proprie della Scienza psicologica e con esse illudano i poveri di spirito? – aggiungono le maestre della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio – Perchè permette che alcuni politici vestiti da ‘difensori dei bambini’ si gettino come un branco di iene sul corpo ferito di una semplice scuola di provincia, ricavandone visibilità e carriera? Perchè consente ad individui senza intelligenza, o forse senza scrupoli, di seminare tra la popolazione italiana la paura delle scuole materne e delle loro maestre?". "Noi maestre della Scuola dell’Infanzia, umili servitrici dello Stato, siamo lasciate indifese di fronte alla follia di pochi individui malati, che grazie alla convergenza di interessi e potere ci fanno a pezzi impunemente", concludono.
Raccapricciante. Anche se vale secondo me quanto già scritto ieri, ovvero, che forse il silenzio sarebbe un arma migliore ed eviterebbe l’evidente effetto boomerang di simili dichiarazioni. Ma andiamo in ordine:
A sostenerlo sono le maestre della scuola dell’infanzia di Rignano Flaminio ‘Olga Rovere’, colleghe delle tre maestre rinviate a giudizio nel processo sui presunti abusi nei confronti di alcuni bambini.
L’altra idea folle che fa comodo a qualcuno è che basta che “un pazzo punti il dito” e subito si vada in carcere. Se fosse così facile nessuna di loro forse sarebbe in libertà, ma battutacce a parte (c’è più da piangere che da ridere) è ovvio a tutto il mondo che come ho già detto ieri, PER FORTUNA non è così che vanno le cose. Né è possibile che dei genitori “contagino” i propri figli.
Lesioni anali e vaginali peraltro è abbastanza difficile spiegarle col contagio (anche se a voi riesce possibile spiegare l’impossibile), così come l’suo di farmaci per sedare i bambini e poterli meglio stuprare.
E’ un dono che noi esseri umani abbiamo e per questo dobbiamo diffondere.
"Cos’è questa follia? Perchè lo Stato non è con noi, non ci aiuta? Perchè lascia che degli pseudo-dottori millantino abilità diagnostiche che non sono proprie della Scienza psicologica e con esse illudano i poveri di spirito? – aggiungono le maestre della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio – Perchè permette che alcuni politici vestiti da ‘difensori dei bambini’ si gettino come un branco di iene sul corpo ferito di una semplice scuola di provincia, ricavandone visibilità e carriera? Perchè consente ad individui senza intelligenza, o forse senza scrupoli, di seminare tra la popolazione italiana la paura delle scuole materne e delle loro maestre?". "Noi maestre della Scuola dell’Infanzia, umili servitrici dello Stato, siamo lasciate indifese di fronte alla follia di pochi individui malati, che grazie alla convergenza di interessi e potere ci fanno a pezzi impunemente", concludono.
Sapete vero che questo è il comportamento standard di qualsiasi pedofilo davanti alla richiesta di aiuto di un bambino?

Rileggendo al vostra lettera, per l’ultima volta, mi sono accorto che ci sarebbero mille altre cose da dire. Ma come ho già detto per oggi FINE.

PINO TALKS…..
Ma partiamo da Pinuccio. Come ho già scritto avevo pensato di ignorare le sue frasi. Poi vista la gravità delle stesse, ho pensato di dar loro visibilità e soprattutto di tradurle, svelandone, secondo la mia personale interpretazione, i veri significati. Ma anche andando a rispondere a certi quesiti ed a certe “malvagie” richieste che da lì emergono. D’altro canto il signor Pino ha scelto fin dall’inizio la via della visibilità e quindi trovo coerente assecondarlo…..
“Pino si sfoga: “Le ragazzine mi dicano perché”.
Pino parte in quarta ma come fa chi parte così velocemente si schianta alla prima curva. E se la mossa ha l’effetto di una bomba mediatica, quel effetto dura lo spazio di un minuto ed il rischio di implosione, tra le mani dello stesso, è elevato quanto reale.
Fare in modo che lei entri a casa loro, col suo ghigno prestampato sul volto, mi consenta (sic) è quanto di più folle e malvagio si possa pensare
di far loro. Significherebbe riportarle indietro e catapultarle dritte in un incubo irrisolto.
Però….c’è sempre un però…però queste bimbe cresceranno. Diventeranno delle adulte forti, sensibili e responsabili. Ed allora, se lo vorranno, potranno venire loro da lei. Guardarla negli occhi. E chiederle: perché?
“una ragazzina che non c’entra in questo processo e che conosco molto bene, aveva fatto anche lei delle accuse. Avendo un buon rapporto con lei, le ho chiesto spiegazioni sulle sue affermazioni: mi ha spiegato di aver raccontato certe cose perché voleva attirare l’attenzione di suo padre…”.
Mi permetto di dire, e lo dico contro l’interesse dille vittime, che se fossi nei vostri legali vi obbligherei ad evitare il contatto con i giornalisti ed a trincerarvi dietro un intelligente silenzio.
Sia che io sia assolto sia che venga condannato, ho intenzione di farmi fare una maglietta con stampato, davanti e dietro, “sono stato accusato di pedofilia”. Capite, pedofilia una cosa grave. Ora i casi sono due. O io sono un malato mentale, uno che nel corso della sua attività ogni tanto ha dei momenti di blackout che gli fa partire la mano ( e qui mima il gesto – sic!)
ma allora ci vorrebbe una perizia psichiatrica su di me, dalla quale risulti che ho questi momenti di vuoto. Oppure sono un criminale.
Qua ci sarebbe da commentare per giorni. Lei che si considera attore sta recitando la sua parte migliore, o peggiore, dipende da che punto la si guarda. Cercando di mantenere ordine e controllo, doti che si perdono davanti a simili parole, le dico:
E penso che qualsiasi perizia la riterrebbe normalissimo. Perfettamente in grado di intendere e di volere. Come dimostra questa sua ennesima conferenza stampa.
Queste frasi a me personalmente sembrano più messaggi subliminali per la sua famiglia (che suppongo stia soffrendo ed ha quindi tutta la mia solidarietà), quasi a mettere le mani avanti, lanciando l’ennesima scialuppa su cui aggrapparsi quando il Titanic è un po’ che è scomparso….
Se il Tribunale la riterrà colpevole lei non sarà considerato un malato. Sarà un criminale. Reo del peggiore dei crimini, la pedofilia, già, la PEDOFILIA.
E la maglietta che le verrà data avrà una scritta leggermente diversa da quella da lei auspicata. Non sarà quindi “sono stato accusato di….”, bensì, “SONO UN PEDOFILO”, che è ben diverso……
Ricordo le intercettazioni telefoniche del caso di un prete pedofilo. Uno che faceva turismo sessuale e cercava nelle stazioni italiane dei bambini per poterli abbordare e stuprare. Uno che aveva materiale pedopornografico in grande quantità. Uno per cui testimoniarono centinaia di parrocchiani descrivendolo come un Santo. Parrocchiani che restarono ammutoliti quando fu fatta ascoltare la sua voce. Lui, così duro contro chi diceva anche solo una piccola parolaccia, bestemmiava come un indemoniato. Peggio, la bestemmia era un suo intercalare normale, nelle comunicazioni con i suoi compagni di merenda.
Questo per dirle che la sua spiegazione fa acqua da tutte le parti.
Aggiungo, ma seguendo un migliaio di casi all’anno senza quelli che si leggono, la memoria sicuramente fa qualche scherzo, che se ben ricordo dal suo blog (oscurato poi dalla Polizia), lei partecipò al Vaffa Day di Beppe Grillo e riempì di VAFFANCULO il suo blog…..ripeto, forse ricordo male io….forse no…….
Ultima considerazione: quel bella “gn…” è una forma di pudore suo, o una censura giornalistica? Se sua “gn” sta per cosa? Gnoma?
”molti suoi amici ed amiche ci hanno contattato per manifestare il loro stupore sottolineando che non lo avevano mai sentito dire le parolacce”.
L’ho già detto e lo ripeto. Questo si chiama “boomerang”: ha presente quel attrezzo usato soprattutto dagli aborigeni, che lanciato in aria a tutta velocità torna tra le mani del lanciatore? Capisco che abbiate bisogno di mantenere alta la facciata, benché oramai rosa dalle fondamenta. Capisco che sia un bisogno vostro quello di illudervi che la gente vi creda, altrimenti uscireste pazzi (sic). Capisco anche che la scuola dei
Falsi Abusi vi abbia istruito in tal senso. Capisco…ma non accetto.
Cosa vuol dire che gli amici sono stupiti di non averlo mai sentito dire parolacce? E allora???? Io fossi in loro mi stupirei di ben altro.
Cosa, glielo dico alla fine.
E per finire ancora Pino:
”Gli avvocati mi hanno detto di lasciar perdere questa frase che avrei detto, che ho delle accuse ben più gravi. Invece io vorrei partire dal piccolo, da questo particolare che è rivelatore di come le accuse non si reggano. Perché è impossibile che io abbia usato certe parole….Spero che il processo faccia chiarezza: non soltanto per me, ma per tutti: anche per chi mi accusa, per le loro famiglie”.
Dato che lei signor Pinuccio parla di chiarezza però che chiarezza sia. Nella conferenza stampa manca un punto che non è irrilevante e che lei non ha mica risolto:
Altro crimine. Gravissimo. Perché spesso quei bimbi abusati nelle fotografie sono bimbi rapiti, che poi verranno uccisi quando allo stremo delle forze non reggeranno più gli abusi. In Italia come nel resto del mondo, dalla Finlandia al Perù per capirci.
Nessun educatore, nessuna persona che lavori a contatto con i bambini (sia dal nostro punto di vista che dal suo) guarderebbe mai anche solo per curiosità una fotografia. Una sola.
Solo un criminale pedofilo, secondo me, scaricherebbe invece quelle fotografie e le terrebbe nel suo computer.
Lei da quello che leggo ne aveva poco meno di 400 QUATTROCENTO.
Per un lasso di tempo di ben….10 minuti ho pensato di non parlarne, ignorandole. Poi ho cambiato idea. Anche perchè trovo gravissime le su parole.

”Comunque si concluderà questo processo” – ha detto (Pino) – “che io sia assolto o che sia dichiarato colpevole, vorrei incontrare la famiglia delle ragazzine che mi accusano e anche le ragazzine stesse: voglio guardarle negli occhi, perché sarebbe bello chiarirsi su questa vicenda, su cosa è successo, su quello che hanno effettivamente dichiarato e perché”.
Interviene la sorella Elena:
“una ragazzina che non c’entra in questo processo e che conosco molto bene, aveva fatto anche lei delle accuse. Avendo un buon rapporto con lei, le ho chiesto spiegazioni sulle sue affermazioni: mi ha spiegato di aver raccontato certe cose perché voleva attirare l’attenzione di suo padre…”.
Riprende la parola Pinuccio:
”Sia che io sia assolto sia che venga condannato, ho intenzione di farmi fare una maglietta con stampato, davanti e dietro, “sono stato accusato di pedofilia”. Capite, pedofilia una cosa grave. Ora i casi sono due. O io sono un malato mentale, uno che nel corso della sua attività ogni tanto ha dei momenti di blackout che gli fa partire la mano ( e qui mima il gesto – sic!)
ma allora ci vorrebbe una perizia psichiatrica su di me, dalla quale risulti che ho questi momenti di vuoto. Oppure sono un criminale.”
”Tra l’altro sono accusato di aver detto, a una ragazza, “tu sei una bella gn…”. Non è questo il mio modo di esprimermi, non mi appartiene, non dicevo le parolacce neppure da giovanissimo, quando per tutti è normale farlo. Pensate che non apprezzo Beppe Grillo perché le dice…”.
La sorella:
”molti suoi amici ed amiche ci hanno contattato per manifestare il loro stupore sottolineando che non lo avevano mai sentito dire le parolacce”.
Continua Pinuccio:
”Gli avvocati mi hanno detto di lasciar perdere questa frase che avrei detto, che ho delle accuse ben più gravi. Invece io vorrei partire dal piccolo, da questo particolare che è rivelatore di come le accuse non si reggano. Perché è impossibile che io abbia usato certe parole…”.
E per concludere:
Rinviati a giudizio i cinque imputati
Cinque gli imputati per presunti abusi nell’asilo
ROMA – Il gup di Tivoli, Pierluigi Balestrieri, ha disposto il rinvio a giudizio dei cinque imputati, accusati di essere i responsabili dei presunti abusi sessuali compiuti su almeno ventuno bambini dell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio. A processo andranno le tre maestre Patrizia Del Meglio, Annalisa Pucci e Silvana Magalotti. Rinviati a giudizio anche la bidella Cristina Lunerti e l’autore tv, marito della Del Meglio, Gianfranco Scancarello. Il processo comincerà il 27 maggio.
GENITORI IN LACRIME, VINTO MA E’ PRIMO PASSO
Hanno tutti le lacrime agli occhi, escono dall’aula abbracciati dopo che il gup di Tivoli ha deciso per il rinvio a giudizio dei cinque imputati del caso dell’asilo di Rignano Flaminio. Sono i genitori dei bambini che tra il 2005 e il 2006 avrebbero subito abusi sessuali da parte di tre maestre, dal marito di una di loro e di una bidella. ”Questo e’ il primo passo ma abbiamo vinto” si limita a dire una mamma. Le fa eco un altro genitore, madre di una bambina che all’epoca dei fatti aveva circa tre anni e mezzo. ”Quando il giudice ha pronunciato la sua decisione ho provato molta rabbia. Per circa quattro anni siamo stati considerati come dei pazzi. Noi non possiamo piu’ andare in giro per Rignano – prosegue – ogni giorno devo fare circa 20 chilometri per portare i miei figli a scuola. Sembrava che gli orchi fossimo noi”. L’emozione e’ forte, in pochi riescono a trattenere le lacrime. ”Ci hanno accusato di aver fatto questa cosa per invidia o peggio, per soldi: oggi per noi e’ una giornata importante soprattutto perche’ veniamo da anni di
inferno”, ha detto un padre.

Speciale abusi nelle scuole.
Serve aggiungere altro?!
Tutto il resto non dipende più da voi. Né dai vostri bravi avvocati.
Tutto il resto è un terno al lotto. Che a volte esce subito ed a volte ritarda.
Con qualche soffio sopra al pallina della roulette….russa.
Non una resa. Né una fuga. Semplicemente il bisogno di regalare loro uno spazio pulito. Incontaminato. Privo di elementi negativi. Sguardi che offendono. Che abusano. Aria fresca al posto di malati ricordi.
Da leggere attentamente. E riflettere.
Dato che certi legali continuano a citare le sentenze di Brescia come fossero la Bibbia della Giurisprudenza, forse è il caso che citino anche questa. La trovate tutta qua:
Con spiegazioni che ogni volta surclassano, per follia, quelle precedenti.
Gli episodi si sarebbero svolti nel periodo 2002 – 2004, quando l’età media delle vittime era di 12 anni.
Nel garage il gentilissimo omino pare avesse un computer pieno di videogiochi che regalava ai bambini.
Secondo quanto detto in aula dal Pm pare che in garage,dopo aver attirato con delle scuse i ragazzini o spesso con la promessa di masterizzare loro dei cd di giochi, chiudesse la serranda e mostrasse loro immagini pornografiche per poterli poi molestare.
Da sottolineare un altro classico di queste losche vicende: molti dei ragazzini vittima hanno parlato solo tempo dopo. Per paura.
E l’omino? Bhé lui, come anticipato riconduce tutto a delle mere questioni di beghe condominiali. Già…..
Magari tutto per colpa di uno zerbino sporcato, una bicicletta lasciata nel posto sbagliato, una radio troppo alta, l’abbaiare di un cane……..
Falerio (o Valerio????) Filipponi (il nome appare sui giornali) seguiremo molto da vicino il suo processo. Aspetteremo con ansia la sentenza. E poi, una volta avuta, racconteremo tutto quello che oggi qua non c’è stato. Dando il giusto valore alla parola “beghe condominiali” e l’altrettanto giusto valore alla parola “PEDOFILO”.
Intanto mandiamo la nostra solidarietà e la stima dell’Italia civile ai suoi (fortunatamente per loro ) ex condomini…..