Archivi per la categoria ‘marco scarpati’
Baby squillo? E se cambiassimo questa definizione orrenda?
Una madre è stata condannata dal Tribunale di Reggio Emilia ad 11 anni, in quanto rea di aver fatto prostituire la propria figlia minorenne. Era lei a procacciarle i clienti, a comprarle la biancheria intima colorata (“quando la indosserai, pensami!”), ma anche lei, purtroppo, l’unico affetto che la bimba aveva dato che il padre se n’era andato di casa da tempo e da qui quei sensi di colpa che come un macigno hanno pesato sulla bimba. Ennesima storia quindi. Di miseria e degrado morale. E solitudine. Di una bimba che benché già seguita dai servizi sociali (…..) si trovava a ricoprire un ruolo che nessun bambino al mondo, dovrebbe coprire, ma che troppi invece ricoprono. Senza bisogno di andare a Bangkok o Bucarest, ma fermandosi all’incrocio con casa nostra. Al di là del fatto di cronaca però ciò su cui vorrei soffermarmi è un altro punto. Che spesso ricorre in questo tipo di casi di cronaca, come quello della recente rete di pedofili sgominata dai carabinieri tra Bergamo e Brescia, con la consueta presenza di insospettabili allenatori/preti/educatori e via dicendo. Il punto da focalizzare, dicevo, è il termine “baby squillo”. Se vi facessi un test e vi chiedessi: disegnatemi, o comunque rappresentatemi la prima immagine che vi viene in mente quando leggete la parola “squillo” in un articolo, tutti ma proprio tutti mi rappresentereste la “classica” immagine di una prostituta, di sesso maschile, al bordo di una strada, con minigonna e trucco pesante. Tutto quindi tranne che una bimba. Un qualcosa, pardòn, qualcuno di adulto, che per molti di voi è “consapevole” di ciò che sta facendo, anzi “lo sceglie proprio”. Ora, a questa immagine, ben radicata nell’immaginario collettivo, il termine “baby” non sottrae nulla. E’ un piccolo banale aggettivo, che passa in secondo piano. Eco, se vogliamo che le cose cambino dobbiamo cambiare anche il modo in cui a queste “cose” ci approcciamo. Restituendo a chi è sfruttato (qualsiasi sia l’età) il giusto appellativo. Così come a chi sfrutta. Allora sì che capiremo la gravità del reato. E se l’aggettivo “baby” deve fare capolino, lo si leghi solo alla parola vittima: una “baby vittima”. Lasciando che a squillare, siano solo i campanelli delle case degli sfruttatori, quando riceveranno la visita dei carabinieri, chiamati a interrompere tutto questo….
Pino La Monica fa finta di non capire: giù le mani dai bambini!
Intervistato da L’INFORMAZIONE, l’avv. Marco Scarpati ha dichiarato:
PINO LA MONICA CONTINUA A FAR FINTA DI NON CAPIRE. I BAMBINI NON SI POSSONO TOCCARE”.
Ed aggiunge: Capisco il dolore di La Monica e dei suoi familiari, però Pino va aiutato a capire cosa ah fatto perché sembra non rendersene conto…..In questi 2 anni non ha mai dato segni di pentimento o resipiscenza per quello che è avvenuto. È andato avanti dicendo che è un suo diritto come insegnante toccare i bambini. Non ha capito che non parlavamo di teatro e i suoi amici non l’hanno aiutato”.
Segnaliamo inoltre (appoggiandola in opino) la richiesta del consigliere comunale Barbieri il quale sottolineando che Pino La Monica “non ha i titoli per entrare nelle scuole” chiede venga aperta una Commissione per fare chiarezza sul caso” e capire come sia stato possibile lasciare La Monica a contatto con i bambini.
LA MONICA, DURO SCONTRO TRA ACCUSA E DIFESA NELL’UDIENZA DI IERI.
Pino ha la cagarella e quindi non si presenta in aula, rinunciando a farsi interrogare da avvocati e Pm……
Si riassume così l’udienza di ieri del processo Pino La Monica.
Così facendo l’unica cosa che potrà fare in futuro è quindi una dichiarazione spontanea, mentre verranno tenuti in considerazione i precedenti interrogatori da parte della Pm Maria Rita Pantani.
Pm che ieri è stata nuovamente attaccata, in modo estremamente duro, dall’avvocato dell’imputato, il quale secondo quanto riportato oggi dai giornali ritiene la dr.ssa Pantani “una persecutrice acerrima del suo assistito”e l’ha accusata di avere minacciato una giovane test.
Sempre sui giornali leggiamo:
”Ieri (l’avvocato di Pino) però si è spinto oltre. La minaccia, secondo
Giusto per concludere, gira una voce…quella che all’interno del Comitato ci siano molti malumori. E che la credibilità data da alcuni membri a la Monica sia messa da più parti in discussione, grazie anche alla lettera apparsa qua e da noi commentata….dicono che qualcuno se ne sia già andato sbattendo la porta e che altri a breve abbiano intenzione di farlo…dicono…e senza confermare o smentire qua ci limitiamo a riportare questa voce di corridoio…..
Turismo sessuale in crescita: nuova meta Europa dell’Est.
Due pagine intere sul Corriere della Sera che confermano (vedi anche articolo a seguire) come le denuncie da noi fatte sul campo non siamo poi così campate in aria. È in crescita il turismo sessuale e sono ben 80mila gli italiani che ogni anno viaggiano per cacciare i minori (mente quegli arrestati si contano sulle dita di una mano). Cifre da capogiro, come quelle che investono le vittime (9milioni di bambine fatte prostituire! Un milione i ragazzini!) ed un giro d’affari di 250 miliardi di euro! Mentre il 93,3% degli abusi viene commesso negli hotel.
15 dollari, il prezzo medio di una bambina fata prostituire in Cambogia, 500 se è vergine, 5 euro il prezzo di un bimbo venduto alle stazioni di servizio delle autostrade della Repubblica Ceca, spesso dalle stesse madri..
I dati arrivano direttamente da Ecpat Italia e sono stati presentati dal presidente di Ecpat, l’avv. Marco Scarpati alcuni giorni fa al Bit di Milano, la fiera del turismo. Oggi, ha dichiarato Scarpati “i cacciatori si sono fatti più furbi. E colpiscono sempre più vicino”. Ed aggiunge: “il turista sessuale oramai sa in quali paesi la polizia fa più accertamenti, e applica un approccio ragionato. Evita gli hotel, magari prende casa, si ferma per mesi, “coltiva” le vittime e le famiglie, rientra in patria solo per il visto. Non più turista ma turnista del sesso.”
Scarpati dà altre cifre dell’orrore:
”300mila nuovi casi di hiv pediatrico all’anno. Tutti a causa degli abusi sessuali subiti. 4 milioni e mezzo di bambini infettati da Papilloma virus, 500mila di epatite C, in paesi dove spesso “un attacco di diarrea” o una banale influenza sono già letali! Ed ancora, 2 milioni di aborti, 1 milione e 640mila tentativi di suicidio. “Bisognerebbe saper moltiplicare per mille, centomila, un milione il viso dei propri figli, nipoti, fratellini, per comprendere la portata di queste cifre”.
Ed ogni giorno che passa “è un giorno di morte” per molti di loro.