
SPECIALE STALKING.
Grande successo per la conferenza che abbiamo organizzato a Boario Terme sul tema dello stalking.
Il nostro convegno annuale, solitamente “sottotitolato “Quando il dolore ha gli occhi di un bambino” , giunto allal VII edizione, quest’anno è diventato “Quando il dolore ha gli occhi di una donna”, spostando quindi l’attenzione sulle vittime “adulte” e trovando tantissimi punti di contatto tra i predatori, siano essi indirizzati verso i più piccoli che verso donne adulte.
A seguire alcuni dati ufficiali emersi (alcuni, tempo fa li avevamo già visti nel blog, ma un ripasso non fa mai male).
Partiamo però dalla definizione:
“lo stalking è un modello psico comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone, che incutono paura e procurano esiti psicologici e relazionali gravi”. Può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale.
Chi è il presunto autore? Chiunque!
Chi è la vittima? Chiunque!
L’Osservatorio nazionale sullo stalking, che ha realizzato la prima ricerca nazionale al riguardo, ci dà questi numeri.
Il 20% della popolazione è stato coinvolto in episodi di stalking, l’80% delle vittime sono di sesso femminile, ma c’è anche un 20% di sesso maschile.
In 8 casi su 10 l’autore è un conoscente, il 10% degli omicidi dolosi in Italia (50/60 all’anno) hanno come prologo atti di stalking; il 70% di chi ha subito, ha avuto esiti psicologici e relazionali molto gravi.
Ed ancora il 58% di chi ha subito ma anche di chi ha attuato condotte moleste ha vissuto nella vita un abbandono, una separazione o un lutto di una persona importante, senza una giusta elaborazione
Importantissimo anche in questo caso la “prevenzione” ed anche “solo il parlarne” secondo quanto dichiarato dal prof. Lattanzi, psicologo clinico ed esperto in materia.
Anche lui parla di stalkers come di predatori, che girano intorno alla preda, la studiano, la scelgono e poi la fanno loro.
Predatori per i quali non basta la galera perché, se anche la facessero, una volta usciti tornerebbero ad agire.
Importante quindi anche la cura (il tentativo di cura….), che per legge però non può essere resa obbligatoria, ma lasciata a discrezione del maniaco.
Tornando un attimo sulla prevenzione, segnalo una ricerca fatta su un campione di 800 studenti delle scuole medie superiori, con un’età compresa tra i 13 ed i 17 anni:
il 5% dei quali ha soddisfatto gli indicatori “di future condotte moleste insistenti e violente”.
Ovviamente una legge vera e propria manca ancora nel nostro paese, anche se come ha evidenziato la dr.ssa Carmen Pugliese della Procura di Bergamo, spesso per vari motivi (“paura, ripensamenti, quieto vivere, etc.”) le vittime ritirano le querele.
Interessantissimo è stato poi il corso che abbiamo tenuto per le forze dell’ordine col nostro Osservatorio di formazione permanente e che ha visto la presenza di uno ….stalker, paziente del dr. Lattanzi.
Stalker che si è raccontato. Che ovviamente non ha ammesso le proprie colpe, ma credendosi abile le ha fatte ricadere sulla vittima…..
Prima di concludere un abbraccio speciale da noi tutti a “Rosaria” che si è raccontata e che ha portato la vera voce di chi sulla propria pelle, ha vissuto tutto questo ("un avvocato mi disse, cosavuole che ci voglia, stacco un assegno ed il giudice lo assolve…."). Grande davvero!
Nel frattempo le cronache continuano a raccontarci lo stalking nella sua versione più violenta e purtroppo realistica, quello cioè che trova una conclusione non con le denunce bensì con la morte della vittima.
A Villa d’Adda, provincia di Bergamo, un pensionato Anacleto Roncalli, ha accoltellato a morte l’ex moglie ed un’amica della stessa:
anche in questo caso il copione era il solito. Minacce, messaggi intimidatori, botte, e la gente che ha dichiarato “in fondo ce lo aspettavamo”…..
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