LETTURA CONSIGLIATA A CHI ABUSA DI UN BAMBINO: effetti collaterali.
Ebbene sì. Una volta tanto non parlerò di “loro”, ma a “loro”.
Poiché questo post che state per leggere è un suggerimento, o per meglio dire, una indicazione a chiunque….abusi, collezioni materiale pedopornografico, faccia viaggi di turismo sessuale, in poche parole, abbia sul passaporto alla voce segni particolari, la dicitura PREDATORE DI BAMBINI.
Che nel suo delirio di onnipotenza, nella sua certezza di farla sempre franca (con la complicità di quel “gruviera” che è il sistema giudiziario/sociale italiano) e di essere sempre e comunque un intoccabile. Di poter “andare oltre” (neonati), di agire impunito per decenni, di abusare e volere svolgere lavori a contatto con i bambini, insomma di essere un pedofilo con tutti i sacri crismi ed il marchio “doc”, spesso dimentica quanto sto per dire.
I cosiddetti “effetti collaterali”. A cui invece deve assolutamente pensare. Magari dando loro quel uno per cento di possibilità che possano mai capitargli. Ma che, per fortuna, è un 1% reale, possibilissimo, concreto.
Mi spiego meglio (aggiungendo che quanto sto per scrivere nasce da ben 5 colloqui fatti ieri, con donne ferite direttamente da simili soggetti: loro padri, zii, mariti, vicini di casa):
il pedofilo non mette mai in conto quanto può capitargli per i crimini che commette.
Detto così il pensiero vi sembrerà banale, ma credetemi, banale non lo è affatto.
Poiché dà l’idea della reale psicologia dei predatori. Il bandito che sta per fare una rapina in banca, sa che potrebbe incontrare una guardia o dei sistemi di allarme che cercheranno di contrastare il suo crimine, il pedofilo no.
Parte con la certezza che niente e nessuno lo fermerà (e qua a volte, ammettiamolo, non si sbaglia) o lo riuscirà a fermare (e qua si sbaglia e pure tanto).
Il marito abusante che dice alla moglie che ha avvisato la polizia che “quei giochetti con i figli – di 3 e 5 anni – erano fatti per educarli e non serviva fare tutto questo baccano addirittura chiamando gli sbirri” ne è un esempio.
Anche colto con le mani nella marmellata il soggetto nega. Non riconosce di essere un criminale. Resta nella certezza di essere nel giusto. Certezza sempre pericolosamente accresciuta da chi gli sta intorno e crea per lui quegli incivili movimenti di piazza di cui in questo blog ci siamo spesso occupati.
Ecco allora il vademecum con gli effetti collaterali. Che, dato che ci legge, è importante metta nella sua personale agenda:
– la pedofilia è un crimine, forse il peggiore, e per questo va sempre perseguito;
chi la compie rischia il carcere e quando (per fortuna) in carcere ci finisce non se la passa mai bene. Nel piatto dei pedofili carcerati chi gestisce la mensa spesso ci sputa. Le botte e le minacce dai detenuti, fossero pure i peggiori criminali della terra, così come gli abusi sessuali, sono all’ordine del giorno.
Finire in carcere significa perdere la propria libertà. Ma anche il posto di lavoro e nel 99% dei casi l’affetto e la stima dei propri parenti, che soffriranno, e molto.
E poi ci sarà chi ricorderà sempre al mondo quanto siete pericolosi. Quanto male fate, avete fatto, potreste fare. E non vi servirà infangarci (il vostro fango vale come la neve al sole), poiché il vostro dna non viene certo modificato dal numero di infamie che create contro chi come noi difende i bambini, o contro le vittime stesse che di volta in volta sono “fantasiose”, “matte”, “paranoiche” e via dicendo…
Ecco, questa una sintesi sufficientemente efficace degli effetti collaterali. Poiché se davanti ad un bimbo di tre anni non vi fermate, se la sola idea di abusarlo non vi fa venire il vomito, se nel pc non tenete le foto delle vacanze al mare, ma delle bambine thailandesi o di bimbi torturati (leggasi pedofilia sadica) e quindi non provate alcuna empatia per le vostre prede, allora pensate egoisticamente a questi effetti. Che forse, anzi sicuramente non saranno un deterrente, ma che è importante qualcuno vi ricordi.
Perché siete pedofili. E questo e solo questo è ciò che vi spetta.
Se solo ci fosse la certezza della pena e la gente smettesse di fare comitati di sostegno se lo ricorderebbero molto meglio…
Chi compie atti di pedofilia rischia il carcere e quando in carcere ci finisce non se la passa mai bene = COMUNQUE NON E’ MAI ABBASTANZA
Nel piatto dei pedofili carcerati chi gestisce la mensa spesso ci sputa = IO LI LASCEREI A DIGIUNO
Le botte e le minacce dai detenuti = LO FAREI IO PER LORO
Finire in carcere significa perdere la propria libertà = NON CREDO CONOSCANO LA LIBERTA’ DELL’ANIMA
Il posto di lavoro = CREDO NON GLIENE IMPORTI POI MOLTO
L’affetto e la stima dei propri parenti, che soffriranno = RIESCO SOLO A PENSARE A TUTTI QUELLI CHE VENGONO DIFESI E CREDUTI INNOCENTI SEMPRE E COMUNQUE MALGRADO PROVE SCHIACCIANTI VERSO DI LORO.
Ci sarà chi ricorderà sempre al mondo quanto siete pericolosi = CI VOGLIONO NOMI E VOLTI
Quanto male fate, avete fatto, potreste fare = NON LO CAPIRANNO MAI.
Caro Max…visto che questo tuo post è diretto agli orchi…volevo pubblicare qui quello che una vittima DEVE sopportare ogni santo giorno per COLPA loro…che leggano con molta attenzione…ogni parola…ogni spazio…
questo è un messaggio da vittima a orco…perché ti giuro, Max, che spesso diventa tutto estremamente difficile da sopportare…
“Le cose belle non le vedi…
anche se magari ci sono non le vedi
poi
ti alzi
già un po’ triste
perché hai avuto
incubi durante la notte
e non avevi nessuno che in qualche modo
potesse calmare
le tue crisi
(da quelle più semplici di pianto
a quelle più complicate di panico)
oppure non ne hai fatti e sei contenta di poter studiare così non penserai…
riuscirai
a estraniarti dal mondo
circostante
entrare nel tuo mondo
e imparare
(oppure scrivere e leggere ed entrare nel mondo immaginario che fin da piccola ti sei creata per sfuggire a tutto e a tutti e per non diventare pazza…)
poi
da lì in poi, durante la giornata,
puoi avere ogni tipo di panico,
dallo spavento
di qualcuno che entra in cucina all’improvviso… (chi non lo fa???)
o perché magari senti
un rumore improvviso
o senti semplicemente un urlo…
poi ti prepari
ti lavi senza mai guardarti
senza mai pensare
a cosa stai lavando…
prendi dall’armadio
le cose più larghe
che hai
le indossi
ti specchi giusto per vedere
che sia abbastanza largo
per non dare nell’ occhio
(oppure ti vesti elegante e ti guardi…e più ti guardi più ti disprezzi…)
poi esci
e cammini
contro la parete del muro
delle case…
metti la musica a palla nelle orecchie
e non guardi mai nessuno negli occhi
guardi sempre a terra…
ti tieni sempre lontano dalle persone che passano
(e questo è un grosso problema nei bus…
quando
ti senti appiccicata a tutti
e
ti senti lo schifo addosso
e ti ritornano tutti i pensieri
a causa dei movimenti
di queste persone
uscendo stanca e sfinita dal bus)
quando, ad un certo punto,
senti che ti sta venendo una crisi
in bus
perché è troppo affollato ed è troppo
a contatto
fisico con le altre persone…
quando
cammini per la strada
e speri che mai nessuno si avvicini per chiederti qualsiasi cosa…
quando continui a camminare come se stessi facendo una maratona
ecco…poi arriva la sera
la sera è orribile…
la sera
arrivi a casa
entri in camera
e senti la freddezza di questa camera
ti senti sola
completamente sola
sola
nessuno che ti abbracci
veramente
dicendoti
“sei al sicuro”
“non ti preoccupare, ce la farai…”
“ne sono sicura…”
nessuno che ti
trasmetta realmente quell’affetto di cui la mia anima va cercando per il mondo (e che non troverà mai)
e allora ti butti
sui libri o su facebook
senza mangiare
perché intanto hai lo stomaco chiuso..
inizi a sentire
lo schifo
di quei momenti
senti il dolore che hanno fatto al tuo corpicino
e alla tua mente
pensi
a
quanto sei stata cretina
a farti imbambolare
fino a poco tempo fa e lasciar fare ancora
…
ti senti inutile
e senza un senso…
senti che nessuno potrà mai aiutarti a tirarti su dall’abisso nel quale sei caduta…
senti che devi rimetterti la bella mascherina
con il sorriso stampato
e andare in cucina
a prendere almeno una tisana
…
poi
aspetta…ancora non è finita la giornata…
non vorresti mai andare a dormire
perché hai paura degli incubi
di ciò che potresti vedere ancora
e rivivere nella mente più che mai…
poi quando senti che il tuo corpo
è stremato, è stanco da tutte le attività svolte per imbrogliare il tempo
e avere una scusa per non andarci, devi coricarti…
…
e allora inizi a spegnere il pc…
ti siedi sul letto…
ti sdrai…
guardi il soffitto…
metti l’i-pod nelle orecchie
e cerchi una fiaba
o cose simili narrate…
cerchi di svagarti
e tornare un po’ bambina
per consolare quella bimba che dentro te piange…cerchi di rincuorarla facendole capire che va tutto bene…e che non può succedere ancora…
nel mentre spegni la luce assicurandoti di aver acceso quella della notte
poi
togli l’i-pod…
accendi il bambolotto “luminotto”
ti nascondi sotto le coperte…
e speri…
speri di non sentire rumori…
speri di smettere di pensare…
speri di riuscire ad addormentarti…
speri di sognare cose belle…
sai..per colpa di uno come te, orco, e di altre persone, io o faccio incubi…o non sogno…
è una soddisfazione no?…è una sodisfazione per te sapere che un bimbo qualsiasi dovrà passare, per colpa tua, le stesse cose che provo io ogni giorno?”
…scusami Max…ma oggi avevo bisogno di sfogarmi un po’…spero veramente che qualche predatore (o come lo chiamo io orco o “Drakos”) legga questo mio commento…
Grazie Max perché tu non hai minimamente idea del bene che fai a noi…ascoltando le nostre tristi storie…donandoci un sogno in cui credere…un sogno che si chiama vita…continua sempre così…non smettere mai…
scusa se forse sono stata un po’ pesante nello scrivere tutte queste cose…scusami…ma grazie per tutto ciò che fai….grazie…Tepore Lunare
meditate…meditate…e dopo non suicidatevi
Sì, caro Max, davvero grazie e te lo dico con il cuore in mano a nome di tante persone che, intimorite di venire allo scoperto, non te lo scrivono..
Sò quanto deve essere difficile far conoscere agli altri la propria storia, ma è proprio così che si possono cercar di risolvere i problemi che ne derivano.
Io vi voglio bene, povere anime belle…non sò se possa far piacere a voi, ma davvero vi voglio bene e sono con voi fino alla fine del tempo.
Lilly