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Vittime per sempre – Barbara Benedettelli: un libro da leggere!
Vittime per sempre – Barbara Benedettelli.
Ieri ho avuto il piacere e l’onore di pranzare con due amiche speciali. Una che conosco da tanto (Gabriella Vitali: : http://www.massimilianofrassi.it/blog/category/gabriella-vitali ) ed una che finalmente ho avuto il piacere di incontrare (Barbara Benedettelli).
È di lei che oggi vorrei parlarvi. E del suo impegno, nato da un percorso personale e professionale che l’ha portata a raccogliere la sofferenza delle vittime. Vittime di omicidi, della follia, di assassini o pirati della strada. Di soggetti che non hanno pensato nemmeno un attimo a quanto male avrebbero seminato. A quanto dolore avrebbero innescato, in un tempo che sembra non finire mai. Tante sono le famiglie che Barbara ha incontrato (ed incontra quotidianamente). Famiglie come la mia e la vostra. Che un “bel” giorno, giorno che di “bel” non ha proprio nulla, da una telefonata, da un agente di polizia, da un familiare, da un Tg, hanno saputo che un proprio caro aveva terminato la propria esistenza, per colpa di soggetti per cui la parola giustizia è un concetto lontano, così lontano da non essere raggiunto….
Barbara ha scritto anche un libro. Che vi chiedo di leggere e portarvi quest’estate in vacanza (lettura che diventerebbe obbligatoria se lavorate nelle forze dell’ordine, nel sociale, etc.). Il libro si chiama “Vittime per sempre” e tra le sue pagine ha due storie che stanno, a loro volta per sempre nel mio cuore: la storia di Tamara Monti e quella del piccolo Tommy, con una lunga e bella intervista alla mia adorata Paola.
È un libro che sta dalla parte delle vittime. Che restituisce loro quella dignità, spesso naufragata dietro polverosi faldoni di polverose aule di giustizia.
Grazie Barbara per averlo scritto. E faccio mie le parole dell’amica Gabriella che ieri ti ha detto: “sono anni che aspettavamo un libro così”.
Per darvi l’idea di come siano difese le vittime mi permetto di riportarne alcuni passi, tratti dal capitolo conclusivo:
”Avvicinare queste persone ti impone di pesare ogni parola, ogni silenzio. Ti obbliga a prendere coscienza di un destino che ci accomuna tutti, a sentire il battito universale della vita e insieme a prendere atto che in essa è contenuta la morte. Ti rende presente a te stesso e alla verità del mondo (…). Chi subisce la violenza sulla propria pelle senza morirne fisicamente spesso muore dentro, si spegne alla vita. Il mondo di prima non c’è più e non tornerà. La ragione scompare insieme ai cari perduti, al lavoro che non si riesce più a svolgere, alle relazioni che non si cercano più, alla serenità che neanche si riesce a ricordare.
Queste persone colpite nel cuore e nell’anima devono essere aiutate a intraprendere una percorso nuovo, in grado di restituire loro la dignità e la forza per sopravvivere con quel poco che rimane. Il fardello che hanno nel cuore, nella mente, nell’anima è troppo pesante da dover essere portato in solitudine”.
Qua trovate il libro (casa editrice Aliberti – prefazione di Rita Dalla Chiesa, postfazione di Massimo Picozzi):
http://www.ibs.it/code/9788874247127/benedettelli-barbara/vittime-per-sempre.html
oppure qua:
http://compraonline.mediaworld.it/webapp/wcs/stores/servlet/LibriProductDisplay?siteId=libri&catalogId=20000&storeId=20000&langId=-1&partNumber=L-9788874247127
Buona lettura.
Premio D’Andrea ad Elena Martellozzo criminologa di Prometeo.
Ho partecipato spesso a cerimonie di vario tipo. E sinceramente più di un lungo elenco di tronfi discorsi e qualche decina di biglietti da visita (che finiscono in qualche cassetto…inutilizzati), confesso che non mi è mai rimasto molto da portare via.
Ma quanto ho avuto l’onore di seguire ieri (alla quarta edizione del Premio Luigi D’Andrea), credetemi, è stato di ben altra pasta.
Forse perché ad organizzare tutto c’era una donna davvero speciale, che chi mi segue ha conosciuto ed apprezzato da tempo, Gabriella Vitali, vedova del maresciallo Luigi D’Andrea, ucciso dal criminale Vallanzasca (lo stesso a cui oggi dedicano un film, il primo forse di una lunga serie…magari un domani avrà pure l’onore di avere registi decenti a parlare di lui….), insieme al suo collega Renato Barborini a Dalmine (Bg) nel 1977.
Se vale il detto che “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”, per Gabriella vorrei che quel detto venisse invertito. E si ricordassero attraverso lei, tutte quelle donne (ma anche uomini) che aspettano a casa, sempre in costante tensione, il ritorno del proprio compagno/a. Gente che sta ogni giorno in prima linea, con stipendi spesso sproporzionati rispetto all’impegno, con risorse insufficienti. Ma tanto impegno e dedizione. Rispettando quel abito che indossano e che non è solo una bella divisa da sfoggiare all’occorrenza, è un segno, un distintivo di ciò che sono, di ciò che valgono, dei valori che ostinatamente non si stancano di diffondere. Legalità, fratellanza, giustizia….parole oggi sempre più perse, ma per loro ancora vere, utili, da diffondere.
Quelle donne (e, ripeto, quegli uomini) a casa forse tremano ogni volta che un campanello suona fuori orario, ogni volta che il telefono fisso suona in un’ora in cui nessuno chiama, pensando subito al peggio. Temendo che la strada il loro compagno/a se lo sia preso. Per sempre.
Gabriella da quel incubo c’è passata e credo che ogni notte lo riviva. Eppure ieri era lì presente, forte e sensibile come lei sa essere. Agitata quanto basta, emozionata e controllata, davanti ad un parterre che riuniva le più importati cariche provinciali, regionali e nazionali. Prefetti e Senatori, Questori e Comandanti dei Carabinieri e della Gdf.
Molti volti amici e molti che amici, spero, lo diventeranno.
Tutti presenti. Per onorare chi non c’è più, fisicamente, ma il cui esempio, parafrasando Falcone, spesso chiamato in causa, insieme a Borsellino, da un suo amico-collaboratore, “continua a camminare con le gambe di altri uomini”.
Sono orgoglioso oggi di dire che ieri anche un pezzo di Prometeo è stato ricordato. Un pezzo che parte dall’Italia e ha fatto tantissima strada, arrivando a Scotland Yard e rappresentandoci benissimo.
La dr.ssa Elena Martellozzo criminologa di fama internazionale e membro di punta del nostro comitato scientifico è stata premiata con il prestigioso premio intitolato appunto a Luigi D’Andrea , con motivazioni che hanno commosso tutti i presenti (premiata compresa 😉 ).
E a lei ed a Gabriella oggi il blog è dedicato, con tutta la nostra stima e la nostra amicizia.
“Da Bergamo un premio a Scotland Yard”
E sempre a proposito di donne speciali, riportiamo parte di un comunicato appena ricevuto:
“Da Bergamo un premio a Scotland Yard”
In occasione della giornata della Memoria, promossa dalla Regione Lombardia per ricordare i caduti delle Forze dell’ordine, che si terrà venerdì 4 Febbraio p.v., si svolgerà a Bergamo la nuova edizione del “Premio Nazionale Maresciallo di Pubblica Sicurezza Luigi D’Andrea”.
Il Maresciallo D’Andrea fu ucciso da Renato Vallanzasca durante il tristemente noto agguato di Dalmine.
La moglie del Maresciallo, Gabriella Vitali da alcuni anni conferisce il Premio istituzionale legato al nome del marito a chi, all’interno delle forze dell’ordine, si è distinto per azioni particolarmente eroiche.
Quest’anno tra i premiati la dr.ssa Elena Martellozzo, criminologa di fama internazionale che opera a Londra presso la prestigiosa polizia di Scotland Yard. Italiana, nativa di Padova, la dr.ss Martellozzo è esperta di reati in internet a danno di minori e da quasi 10 anni è anche membro di punta del Comitato Scientifico dell’Associazione bergamasca anti pedofilia Prometeo (http://www.associazioneprometeo.org/pilot.php?action=new_pg&cl=6&ip=159&iv=159&im=161 ) .
Intervista a Gabriella Vitali: nessuno dimentichi!

2) La tua vita ieri, quanti anni avevi, quanti anni avevano le tue figlie, cosa hai detto alle tue figlie, ecc..
3) La tua vita oggi…Quando hai detto alle tue figlie come era morto il papà? Come è stata la cosa?
4) Che ricordo hai di tuo marito?
8) Quando li senti? Quanti sono? A che ora? Sms, email, forum, ecc… Come emerge la cosa?
10) Come vivono oggi i poliziotti?
11) Vallanzasca ha mai avuto o ha mai cercato un contatto con te?
12) Tu lo hai mai cercato?
13) lo odi? Che sentimenti provi per lui?
14) Perdono a Vallanzasca: lo avrà mai da te?
15) Grazia a Bompressi, Sofri è vicino. Cosa pensi di queste due vicende?
20) Per l’ergastolo?
21) Vi riempiono di medaglie d’oro. Servono? hanno senso?
22) Cosa dici ai politici?
23) Ai giudici?